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Professioni: l'accesso cambia look

Italia Oggi, 09/02/2004

Lavori in corso per la riforma dell'accesso agli albi professionali. Dalle classi di laurea all'esame di stato, si gioca su più fronti l'intervento del governo per ridefinire una normativa che finora ha deluso le aspettative dei professionisti, dando vita a un ingente contenzioso sui requisiti per l'iscrizione agli albi.

La commissione ministeriale per la riforma degli esami di stato, coordinata dal sottosegretario all'istruzione, università e ricerca, Maria Grazia Siliquini, ha cominciato ad ascoltare tutte le professioni (fatta eccezione per quelle legali e sanitarie) che devono rivedere il proprio sistema d'accesso. Oggi sarà la volta di architetti, psicologi e assistenti sociali che potranno avanzare la propria proposta di riordino. Ma intanto già si pensa al lavoro di coordinamento che sarà indispensabile fare con gli altri progetti di riforma in itinere e che riguardano uno l'intero impianto della disciplina universitaria, attualmente di nuovo all'esame del ministero dopo alcune osservazioni critiche rilevate dal Consiglio di stato, e l'altro il riordino delle classi di laurea. Per far questo il Cun ha già nominato un comitato ad hoc che dovrà assicurarsi che i due progetti camminino insieme e che le nuove norme siano compatibili.

Il metodo di lavoro che la commissione intende seguire, dunque, si articola in due momenti ben precisi. Il primo è riservato alle audizioni. Uno dopo l'altro sfileranno non soltanto i consigli già ricompresi nel dpr 328/01, ma anche i grandi assenti che lamentarono il fatto di essere stati lasciati fuori (come consulenti del lavoro e giornalisti). Una volta raccolte tutte le informazioni si procederà a coordinare l'articolato con gli altri progetti di riforma e con le leggi esistenti. Eh già, perché la riforma non riguarda soltanto le modalità di svolgimento degli esami, ma anche i criteri necessari per l'accesso alla professione. Fondamentale, dunque, sarà conoscere per tempo quale criterio è stato utilizzato dal Cun per riscrivere le classi di laurea, visto che è da queste che dipende la possibilità o meno di poter sostenere un esame presso un albo oppure no. Il clima, comunque, nonostante le polemiche della vigilia (con alcuni ordini che avevano lamentato la mancata convocazione di alcuni professionisti all'interno della commissione), sembra piuttosto disteso. ´La commissione sta lavorando con grande professionalità e senza avanzare nessuna istanza corporativista', spiega uno dei due componenti di derivazione professionale, Dina Porazzini, presidente del Consiglio nazionale dei dottori agronomi e forestali. E dello stesso parere è il presidente dei periti industriali, Mariano Magnabosco, che crede nella buona riuscita dei lavori che prenderanno spunto dal documento base, ´che è stato redatto sulla base di quelli inviati dalle professioni stesse, a dimostrazione della grande collaborazione'. Certo non sarà facile trasferire in un solo articolato tutte le diverse discipline che vengono raggruppate, nel tentativo di superare tutti i problemi (che hanno dato origine anche a un contenzioso senza precedenti) creati dal dpr 328.



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