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Le qualifiche UE sempre pił vicine

Ginevra Sotirovic, Italia Oggi, 15/03/2004

Professionisti a confronto sulla riforma europea. In assenza di una legge nazionale arrivano, infatti, dalla Ue le uniche novitą legislative in materia di professioni. La direttiva sul riconoscimento delle qualifiche professionali ha ricevuto l'11 febbraio scorso il primo via libera da parte del parlamento europeo, ma deve ora passare al vaglio dei consiglio europeo per poi essere licenziata definitivamente da Strasburgo. In prossimitą di questi nuovi importanti appuntamenti, il relatore italiano alla proposta di direttiva, Stefano Zappalą ha deciso di organizzare questa mattina un incontro con tutti i presidenti degli ordini e collegi italiani ai quali, presso la sede della Cassa forense, sarą consegnato il testo della normativa che sulla base, anche, delle indicazioni fornite dal mondo professionale ha subito numerose modifiche nel corso del passaggio tra la commissione e il parlamento. “I contenuti sostanzialmente innovativi, sia rispetto alle molteplici direttive vigenti, e in via appunto di sostituzione, sia rispetto alla proposta della commissione esecutiva, necessitano di esame e valutazione in vista dell'ulteriore prosieguo dell'iter legislativo', spiega Zappalą. Non č la prima volta che i professionisti italiani si confrontano sui nuovi scenari europei. Il Comitato unitario delle professioni, su suggerimento dello stesso Stefano Zappalą e con il favore del presidente Raffaele Sirica, aveva infatti costituito un comitato ad hoc che aveva il compito di seguire attentamente gli sviluppi della normativa e preparare eventuali emendamenti al testo. L'esperienza ha avuto esito positivo, se si considera che pił di un'istanza portata avanti dal Comitato unitario delle professioni ha trovato spazio nella nuova versione della direttiva che definisce, non a caso, il profilo di libero professionista come mai era accaduto in un testo comunitario, rapportandolo a diversi livelli di preparazione e formazione culturale. I professionisti sperano ora che anche in sede di consiglio siano confermati gli stessi risultati e venga tutelato il modello professionale italiano.



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