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Convenzioni
Pensioni: Maroni convoca le casse
Teresa Pittelli, Italia Oggi, 15/03/2004
Via al confronto Maroni-professionisti sulla riforma delle pensioni. Il ministro del welfare, Roberto Maroni, ha convocato le Casse dei professionisti per la prossima settimana (la data sarà fissata per il 17 o il 18 marzo) al ministero, per affrontare gli aspetti della riforma che interessano gli enti privatizzati. E discutere il pacchetto di emendamenti alla delega previdenziale in discussione in senato proposti dalle Casse, ma non tutti accolti. ´Apprezzo l'apertura del ministro, ma chiediamo di non essere inclusi da una riforma incompatibile con la previdenza dei professionisti', dice Maurizio de Tilla, presidente dell'Adepp. Tanto Maroni quanto il sottosegretario al welfare, Alberto Brambilla, con il quale molti di questi emendamenti sono stati concordati dopo una lunga trattativa, come quello sulla totalizzazione, hanno sempre espresso disponibilità verso le richieste dell'Adepp. Le proposte, però, non sono mai state andate in porto. Si tratta, in particolare, dell'attuazione della totalizzazione secondo l'accordo raggiunto tra Adepp e sindacati dei professionisti lo scorso anno. Ma ancora non attuato. E poi, per citare solo alcune delle modifiche che stanno più a cuore alle Casse, l'istituzione e gestione di gestioni di previdenza complementare, di fondi immobiliari, della sanità integrativa per gli iscritti. Infine, un contributivo a misura di gestione privatizzata, e il silenzio-assenso dei ministeri sulle delibere degli enti. Un pacchetto che è stato interamente recepito da vari emendamenti presentati da parlamentari della maggioranza, ma sul quale l'esecutivo non si è finora pronunciato chiaramente. Fin qui le richieste delle Casse. Dall'altra parte del tavolo, però, c'è la volontà del governo di includere i professionisti nella riforma in discussione in senato, per quel che riguarda i requisiti di pensionamento (60 anni+35 di contributi, o 40 di contributi). Un'inclusione che Maurizio de Tilla, presidente dell'Adepp (l'associazione delle Casse), considera ´illogica'. ´Le Casse privatizzate hanno già sistemi molto più rigorosi di quelli previsti dalla riforma (60 anni contro i 65 delle Casse, ndr)', spiega de Tilla. ´Stabilire soglie più basse di pensionamento potrebbe indurre qualche professionista a chiedere l'abbassamento dell'età della pensione'. Un effetto indesiderabile, secondo de Tilla, che insiste: ´Chiederò a Maroni che il riferimento alle Casse contenuto nel maxi-emendamento del governo sia stralciato.