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Privacy: ennesimo rinvio

Il Sole 24 Ore, 30/04/2004

Dopo le misure di sicurezza, slittate a giugno, anche le notificazioni guadagnano tempo. Le comunicazioni che i titolari dei trattamenti di determinati dati sensibili devono inviare al Garante della privacy potranno, infatti, essere effettuate entro il 15 maggio. Quindici giorni in più rispetto alla scadenza che il Codice della riservatezza aveva fissato al 30 aprile. Un allungamento dei tempi indotto dalle difficoltà di invio delle notificazioni, che può avvenire solo per via telematica. Nei giorni scorsi, in prossimità della scadenza e anche alla luce degli ultimi chiarimenti del Garante, si sono moltiplicate le trasmissioni dei documenti: si è passati da una media di 200-300 notificazioni della scorsa settimana, alle 559 dell’altro ieri. E questo ha provocato difficoltà di dialogo con il sito del Garante, attraverso il quale avviene l’invio, difficoltà causate anche dal fatto che la trasmissione, trattandosi di un documento articolato, richiede tempo. Le modalità. La notificazione per essere valida non solo deve essere trasmessa al Garante per via telematica, ma anche sottoscritta con la firma digitale. Nel caso non si disponga della sottoscrizione elettronica, ci si può rivolgere a chi la mette a disposizione, come le Poste, l’Unappa (Unione nazionale professionisti pratiche amministrative) o l’Alar (Associazione lavoratori autonomi riuniti), con i quali il Garante ha firmato altrettante convenzioni. Nuove scadenze. Di fronte alla segnalazione delle difficoltà, il Garante ha deciso di concedere maggiori chance ai titolari del trattamento. Un avviso comparso ieri sul sito (www. garanteprivacy.it; si veda a fianco) spiega che l’invio delle notificazioni non riuscito (o riuscito solo in parte) potrà essere completato entro il 15 maggio (che cade di sabato). Il nuovo termine vale anche per coloro che non avevano neanche tentato l’invio. Costoro, però, dovranno dare al Garante un riscontro della loro volontà di provvedere alla trasmissione nei termini della scadenza originaria. Entro oggi, dunque, dovranno far pervenire all’Authority, per e-mail o per fax, l’attestazione della difficoltà di inviare la notificazione. I commenti. La soluzione individuata dal Garante è stata salutata con soddisfazione da Confindustria, che già a metà aprile aveva chiesto di escludere, in questa prima fase di applicazione della norma, la punibilità per le notificazioni rese tardive o incomplete dalle oggettive difficoltà interpretative della disposizione. Ieri è stata, invece, la volta dei giovani dottori commercialisti, che hanno — prima che il Garante corresse ai ripari — segnalato le difficoltà di adempiere all’obbligo. Il sindacato nazionale ragionieri commercialisti, invece, una volta preso atto dello slittamento dei termini, ha comunque puntato il dito contro la difficile interpretazione della normativa. Ezio Maria Reggiani, il presidente del sindacato, ha, pertanto, auspicato tempestivi chiarimenti.



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