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Convenzioni
Riforma: concluse le audizioni degli Ordini
Rossella Calabrese, Edilportale, 22/09/2006
Si sono conclusi ieri gli incontri presso il Ministero della Giustizia tra il viceministro Luigi Scotti e i rappresentanti di Ordini e Associazioni professionali.
Martedì 19 è stata la volta delle professioni tecniche (ingegneri, architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, geometri, geologi e periti industriali) cui il viceministro ha posto una serie di domande al fine di raccogliere indicazioni utili alla redazione del disegno di legge di riforma delle professioni.
Nessuna domanda è stata però posta sulle tariffe, segno che su questo aspetto - al centro di polemiche all’indomani dell’abolizione dell’obbligatorietà dei minimi tariffari introdotta col decreto Bersani - il Governo non ha intenzione di negoziare.
Ma l’argomento delle tariffe è stato ripreso pochi giorni fa da Raffaele Sirica, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, il quale, con la Determinazione n. 2/2006 (allegata sotto), ha fornito indicazioni sul regime dei compensi professionali a seguito dell’entrata in vigore del decreto Bersani.
Occorre ricordare che, oltre alle contestate misure liberalizzatrici introdotte dal decreto Bersani e al disegno di legge allo studio dei tecnici del Ministero della Giustizia, un testo organico di riforma del settore professionale è già in Parlamento: si tratta della proposta di legge n. 1216 presentata il 27 giugno 2006 alla Camera da Pierluigi Mantini, assegnata alle Commissioni riunite Giustizia e Attività produttive che ne avvieranno l’esame nei prossimi giorni.
Nonostante la collaborazione con gli Ordini e le Associazioni, e la volontà del Guardasigilli di portare in tempi brevi il proprio disegno di legge in Consiglio dei Ministri, i professionisti confermano la manifestazione di protesta prevista per il 12 ottobre prossimo.
Da non dimenticare, infine, la posizione delle Associazioni che riuniscono le professioni non ordinistiche: Assoprofessioni, nell’incontro con il Ministero, chiede il riconoscimento delle professioni e, contestualmente o in un secondo momento, quello delle associazioni.