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Regioni senza preclusioni

Ginevra Sotirovic, Italia Oggi, 22/04/2004

Nessuna sottrazione alle competenze regionali. Il dlgs La Loggia, infatti, operando nel pieno rispetto di quanto previsto dalla legislazione nazionale e dal dettato costituzionale, non impedisce alle regioni di disciplinare le professioni che rientrano nell'ambito di materie propriamente regionali. È questo il caso, per esempio, delle leggi già emanate sull'ordinamento della professione di guida alpina (6/89) o per la professione di maestro di sci (81/91). I chiarimenti sono contenuti nella relazione di accompagnamento al decreto legislativo di ricognizione dei principi fondamentali di in materia di professioni (cosiddetto La Loggia) che ieri, nella riunione del pre-consiglio, ha ricevuto il lasciapassare per il consiglio dei ministri di venerdì. Quello relativo alle professioni tra l'altro è uno dei decreti, tra i nove che saranno portati dal ministro per gli affari regionali, che ha più chance di essere licenziato subito da palazzo Chigi, visto che sulla versione definitiva del testo, messa a punto due settimane fa circa, sembrano tutti d'accordo, o quasi. Nessun problema, infatti, per il comitato degli ordini professionali che ha chiesto e ottenuto alcune modifiche che mettono al riparo le professioni intellettuali da qualsiasi possibile ingerenza delle amministrazioni locali. Qualche perplessità invece da parte della Conferenza dei presidenti delle regioni che avevano auspicato un intervento più morbido e meno restrittivo.

Perplessità che sembrano arrivate all'orecchio del governo che, seppur in modo non determinante ai fini dell'applicazione della legge, ha inserito nella relazione di accompagnamento alcune specificazioni che sembrano volere prevenire le possibili proteste della Conferenza.

E che la relazione svolga un ruolo politico non da poco in un provvedimento come questo che vuole essere solo di ricognizione della legislazione esistente in materia lo dimostra anche il fatto che non solo è stata l'ultimo atto a essere trascritto dai tecnici di La Loggia, ma anche che, probabilmente, subirà alcune modifiche nel tragitto verso palazzo Chigi. Il problema al quale la relazione sembra voler trovare una soluzione è comunque piuttosto sostanziale. Nonostante le modifiche introdotte, infatti, nel provvedimento manca la nozione di professione intellettuale. Questa, infatti, viene considerata implicita e comunque si fa riferimento a tutti i principi legislativi che la definiscono, ma non viene formulata esplicitamente, lasciando alle regioni uno spazio interpretativo che difficilmente non sarà esercitato.

Tornando all'esempio delle leggi regionali sulla guida alpina e sui maestri di sci, infatti, verrebbe, dunque, da chiedere se le regioni potranno in futuro riconoscere altre ´professioni rientranti nell'ambito di materie propriamente regionali' e come si potrà decidere quali di queste è una professione intellettuale (quindi competenza esclusiva dello stato) e quale invece non lo è.



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